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Presentiamo lo Strings Theory Music Fest che offre un’esperienza unica!
Concerti, laboratori e seminari; tutta l’estate in immersione totale nel mondo della musica con workshop che avvicineranno gli iscritti ai mestieri artigianali, tecnici, artistici e psicologici che girano intorno al palco. Incoraggiamo i giovani ad avvicinarsi alla musica e a tutti i suoi mestieri! Tanta tanta musica assistendo ai concerti di giovani talenti e artisti già affermati. Grande divertimento nel parco storico di villa Marchiori dei Cappuccini.

Lo Strings Theory Music Fest – OVER THE WALL
Nell’anniversario della caduta del muro di Berlino la seconda edizione dello Strings Theory Music Fest celebra il primo anno dopo il muro con “Over the Wall” proponendo musica e cultura contro ogni barriera.
La riflessione e il contributo che lo Strings Theory vuole portare è culturale e sociale perché le nuove generazioni non costruiscano più muri nel futuro. Il Festival vuole usare la musica e la cultura per sensibilizzare alla conoscenza dell’altro, proponendo l’incontro contro ogni barriera di diversità che può invece essere potenziale di arricchimento! Ognuno ha le proprie caratteristiche, la propria cultura, la propria lingua, i propri talenti, il proprio genere; è solo conoscendo e incontrando e scambiando conoscenze ed emozioni con chi ci sembra “diverso” o lontano da noi, che faremo progredire la civiltà umana.
Il muro di un carcere, ad esempio, non rinchiude solo chi vi si trova dentro, ma è un muro anche per chi è all’esterno con la non conoscenza, il pregiudizio, ma anche col rischio di entrarci. I muri delle differenze culturali ed etniche sono fatti di atteggiamenti per cui la consuetudine è dire “tu sei diverso”, noi vogliamo istillare l’abitudine di dire “io sono questo: la mia etnia, la mia storia, la mia cultura; raccontami tu come sei”.
La caduta del muro di Berlino è solo il fatto storico e sociale più recente che lo Strings theory music Fest vuole celebrare, ma non è l’unico anniversario importante per i temi che ci stanno a cuore: siamo entrati nel 2020 e 100 anni fa iniziavano i “Ruggenti anni venti” che dettero il via a una trasformazione sociale e culturale fondamentale per i diritti e per l’evoluzione del costume e della musica. Quest’anno si celebra, infatti, il centenario della prima incisione di Blues cantato da un artista afroamericano, già questo basterebbe come evento da celebrare, ma vogliamo rilevare che quell’artista afroamericano che nel 1920 vendette milioni di copie col disco Crazy Blues per l’Okeh Records era una donna: Mamie Smith!
Anche un altro grande artista afroamericano negli anni 20 a New York riuscì con la sua arte a infrangere un muro:
Duke Ellington fu il compositore più importante del famoso Cotton Club che noi tutti ricordiamo per la sua affascinante atmosfera, il Cotton club in realtà era un vero baluardo della discriminazione. In questo locale tutta la scenografia e gli arredamenti lussuosissimi avevano il tema dell’Africa e i neri erano i servitori e gli artisti con la clausola rigidissima di non potersi mescolare ai bianchi. Il pubblico era l’alta società bianca che andava ad assistere a spettacoli con musicisti e ballerine neri. Duke Ellington non si ribellò direttamente a questa situazione, bensì la usò a vantaggio proprio e degli afroamericani creando questo genere musicale inconfondibile che era la voce dei neri oppressi portati ad altezza artistica sofisticata rompendo la barriera della possibilità di vita promiscua tra bianche e neri nella musica e da lì l’America bianca non poté più relegare la musica degli afroamericani ai loro luoghi nascosti.
I muri non sono solo esterni a noi, ma interni: la sfiducia, la mancanza di autostima, la malattia, la depressione, la solitudine, il festival proporrà momenti di sperimentazione e partecipazione a eventi olistici per la conoscenza di sé e delle diverse culture spirituali, culinarie, curative.
Lo Strings Theory Music Fest lavora per far lavorare, collaborando con attività culturali, artigianali, commerciali, professionali ed enogastronomiche del Polesine per poi andare “Over the Wall” del piccolo territorio e portare le belle idee che aiutano il territorio stesso promuovendo arti, mestieri ed enogastronomia locale presso i partecipanti al Festival che già ricopre un’utenza rilevante a livello nazionale; solo andando oltre i muri si crea sviluppo. l’associazione opera per la promozione, salvaguardia e sviluppo del territorio polesano, il suo Festival è volto a contrastare l’impoverimento culturale giovanile, promuovere arti, mestieri e lavoro artigiano inerente l’ambito musicale e olistico, oltre a incentivare lo studio della musica e l’interscambio tra musicisti professionisti e allievi e/o dilettanti. Il programma prevede molti concerti e laboratori didattici, masterclass e workshop, portando artisti e professionisti dell’ambito culturale in Polesine, contribuendo al turismo e all’arricchimento culturale del territorio e dei suoi cittadini. Celebrando inoltre il centenario dei Ruggenti anni 20, è stata ideata una sezione di eventi denominata “Grandes Soirées COTTON CLUB”: vere e proprie serate di gala con degustazioni e concerti nelle quali potrete rivivere un ricevimento in villa degli anni venti. Durante tutto i mesi del festival verrà offerto anche un Seminario olistico per la cura del vostro benessere.